Sonorità coinvolgenti e frenetiche con sottofondo tribale da percussione: stiamo parlando del mondo dinamico e, perchè no, conturbante della salsa cubana. Se ancora non lo hai sperimentato perchè il ballo non fa parte della tua vita (non ancora almeno), potrà interessarti sapere che una danza è molto più di un’attività per tenerti in forma e molto più di uno spettacolo coreografico di grande bellezza, è l’espressione più diretta della cultura di un popolo!
La salsa cubana nella cultura mondiale
Sembra quasi impossibile che uno stile caraibico abbia conquistato il mondo dall’Europa, agli Stati Uniti al Giappone (dove esiste una compagnia musicale ad essa dedicata, l’Orquesta del Sol che è diventata celebre anche al di fuori dei confini del Sol Levante in molti paesi latinoamericani). In realtà la potenza della salsa sta nel suo essere un mix e qui sta anche la ragione della parola “salsa”, un mix di stili e generi differenti dove la cultura degli schiavi africani, portati dagli spagnoli ai caraibi si fonde con le vie metropolitane di New York e la cultura spagnola. Vediamo meglio, semplificando queste tre influenze.
Il “Son” caraibico – cubano
Quando si parla di ritmo Cuba la fa da padrona: è qui che nasce il son, il ritmo “selvaggio” alla base della salsa; in particolare l’antenato della salsa è il “son montuno” un ritmo che si radicalizza come ballo identitario dopo l’indipendenza di Cuba, nel ‘900, quando le classi più abbienti vietarono l’uso dei tamburi perchè richiamavano i selvaggi ritmi africani, mentre nelle campagne più povere, il popolo continuò ad utilizzare i tamburi, le percussioni e la danza sfrenata che ne conseguiva, perchè parte della sua tradizione.
Salsa New York style
Esiste anche un genere di salsa a sè che ha preso il nome dalla Grande Mela ma, in verità, la salsa cubana stessa si è sviluppata, soprattutto negli anni ’60-70, dagli immigrati cubani a New York. Da qui si è poi diffusa in tutto il mondo arrivando a conquistare un altro hub, centro nevralgico della cultura musicale della salsa, la Colombia. Durante il meltig pot newyorkese degli anni ’70 la salsa si è contaminata anche con altri generi: il calypso di Trinidad, il reggae giamaicano, il rock americano, il merengue dominicano e la cumbia colombiana. Insomma la cosa più bella della salsa cubana è la sua mescolanza!
Andalusia e salsa
I caraibi sono stati luoghi di influenze europee e isolane: per Caraibi si intende Cuba, Portorico e Repubblica Dominicana, luoghi dove l’influenza spagnola è stata molto forte e, nelle sonorità, come nei balli, si ricollega all’Andalusia, altra terra di grande passione latina. Segnare dunque una demarcazione tra i diversi generi di salsa sembra quasi impossibile, ma se parliamo di scuole di ballo, dove imparare la salsa, tutto cambia. Sai benissimo se stai frequentando un corso di salsa cubana o portoricana: la ragione però sta nel fatto che la salsa coreografata, così come si insegna nelle scuole e nei centri sportivi, la stessa che gareggia nella federazione, la FIDS, riconosciuta dal CONI, è una sublimazione della salsa da strada.
Salsa Cubane e Salsa portoricana: differenze
Innanzitutto bisogna distinguere la salsa “di strada” dalla salsa “da sala” che si insegna nelle scuole: la prima è fatta di passi improvvisati dove la creatività e l’iniziativa dei ballerini è più importante del conteggio dei passi, la seconda, nata per dare spettacolo, si basa su coreografie strutturate con i classici 3 tempi ballati e il 4° fermo e prevede dei passi standard e delle regole (anche funzionali ad attribuire dei punteggi alle competizioni).
La salsa cubana si caratterizza per:
- più ritmo e potenza;
- molti giri su se stessi e repentino cambio di posizione;
- la coreografia si sviluppa tutta in coppia, le figure hanno sempre una dinamica di coppia frontale.
La salsa portoricana si caratterizza per:
- più eleganza e moderazione;
- le figure di coppia sono minori e sviluppate prevalentemente in linea;
- ci sono molti passi individuali e molto giri multipli sul posto da parte della donna.
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